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Un’eretica del nostro tempo. Joyce Lussu in sette pannelli (#2)

Un’eretica del nostro tempo. Joyce Lussu in sette pannelli
Di Pamela

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.
Nazim Hikmet

La luna si è rotta. Sono stati i pensieri delle donne liberate ad urtarne la sferica semplicità e a frantumarla, in cinque pezzi. Cinque come i lembi di terra di cui è composta la nostra povera e ormai esausta madre terra. Cinque come gli anni di quella bambina scalza, seduta su una vecchia sedia, la cui immagine apre la mostra in questione, ideata e curata dall’Archivio-Biblioteca E. Travaglini e dal collettivo Anarchici/che Valcesano.

Partigiana, traduttrice, scrittrice e divulgatrice, antifascista, femminista, poetessa, antimilitarista, attivista politica e anticlericale. Questi alcuni degli aggettivi che possono aiutare nel definire una figura tanto eclettica e all’avanguardia. Gioconda Beatrice Salvadori Paleotti, alias Joyce Lussu, è stata un laboratorio vivente di idee che ha cercato di comunicare alle generazioni a venire, insieme a quello spirito critico e libero che l’ha contraddistinta più di ogni altra cosa.

È ricordandola così che, mentre il 2012 stava volgendo al termine, nelle stanze annose e ricolme di libri dell’Archivio-Biblioteca Enrico Travaglini di Fano, è nata l’idea di dedicare una piccola mostra a questa grande donna alla quale, oltre al pensiero, ci accomuna l’origine marchigiana. Proprio nel 2012 Joyce avrebbe compiuto cento anni, ma c’era un’ulteriore motivazione che ci spingeva a ricordarla: i suoi numerosi interventi ai Meeting Anticlericali, appuntamenti libertari che hanno animato le estati fanesi dal 1984 al 1998.

Spint* da un entusiasmo in parte mutuato dalla figura che andavamo definendo, abbiamo autoprodotto la nostra mostra, composta di sette pannelli in forex, delle dimensioni di 70x100cm. Una volta terminato il lavoro, sono iniziate le esposizioni itineranti.

Jesi, Firenze, Fermo. E poi il Fuorisalone libertario, rassegna che avrebbe dovuto svolgersi nella città che a quella mostra aveva dato i natali, Fano. L’esposizione dei sette pannelli avrebbe dovuto accompagnare la presentazione del libro Joyce Lussu. Un’eretica del nostro tempo, edito da Gwynplaine in occasione dei cento anni dalla nascita della pensatrice marchigiana. Ma proprio Fano, o meglio la sua amministrazione comunale, ha deciso che quel 6 settembre 2013 non si poteva ricordare Joyce all’interno della Rocca Malatestiana, il cui giardino l’aveva accolta così tante volte quando era in vita.

La mostra, che è stata comunque esposta alcune settimane più tardi presso l’Infoshop di Fano, è ora in attesa di riprendere il suo vagabondaggio. Nel frattempo la pubblichiamo su queste pagine.

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