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anarchismo

Fondi e cimeli dell’Archivio storico della FAI

Di Francesco Scatigno

Nonostante la sua giovane età, l’Archivio storico della Federazione anarchica italiana, nato da una proposta del Congresso di Carrara del 1985, conserva cimeli e manoscritti provenienti da luoghi e tempi più remoti. Spesso sono stati conservati e tramandati da militanti anarchici che hanno donato all’archivio queste preziose testimonianze del passato.

Tra questi cimeli ci sono oggetti e manoscritti che risalgono alla guerra civile spagnola, lettere che fanno parte della corrispondenza di alcuni esponenti anarchici con importanti figure della politica e della cultura italiana come Calamandrei, Pertini, Nenni e Salvemini.

I reperti della guerra civile spagnola

Ad arricchire notevolmente l’ASFAI vi sono reperti e documenti della guerra civile spagnola appartenuti a Valentino Segata. Segata è un anarchico nato a Sopramonte (TN) nel 1892 e arruolatosi nella Colonna italiana Ascaso nel 1936, dove è al comando di una sezione di fucilieri. Dopo la conclusione della guerra spagnola, torna a Parigi. I suoi documenti furono custoditi dall’anarchico romagnolo Domenico Girelli, anch’egli combattente nella guerra civile spagnola, famoso per aver segregato nella loro caserma i carabinieri di Civitella di Romagna durante le insurrezioni della Settimana Rossa nel 1914.

Domenico Girelli, nei giorni in cui si tenne il convegno del 1987 su Sacco e Vanzetti a Villafalletto (CN) consegnò a Massimo Ortalli, curatore dell’ASFAI, i documenti appartenuti a Segata. Tra questi documenti ci sono una tessera del 1937 della Confederación Nacional del Trabajo, documenti di identità, carte di circolazione, permessi e la nomina di Segata a Capitano di compagnia con le firme di Antonio Cieri, Emilio Canzi, Umberto Consiglio, Giuseppe Bifolchi e Gregorio Jover. Alcuni di questi documenti hanno il timbro della Divisione Francisco Ascaso.

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Considerazioni sparse e semiserie sulle agende di movimento

Sul tour di Matteo Salvini nelle Marche del 14 settembre 2020

Riceviamo e pubblichiamo da un nostro lettore dell’Alta Vallesina

Ieri è tornato Salvini nelle Marche, il politico più odiato da quando Berlusconi è diventato un avatar, ed ecco che oltre alle necessarie contestazioni sono fiorite inutili polemiche nella galassia dei cosiddetti movimenti. Si è parlato di “agende”, sarà che era anche il primo giorno di scuola e le vendite di diari si erano impennate vertiginosamente. Così a forza di sentire parlare di agende un po’ di curiosità mi è venuta e sono andato in cartoleria a chiedere una “agenda per il movimento”… niente, non l’ho trovata, anzi la commessa ventenne a dire il vero non capiva proprio la parola “movimento” e, visto che non avevo tanta voglia di dilungarmi in una lunga spiegazione che parte dalla Rivoluzione francese, ne ho approfittato per ricomprare la solita moleskine nera che da vent’anni uso come feticcio.

La scena è quasi sempre la stessa da parecchio tempo a questa parte, ma con delle varianti provinciali molto gustose che vale la pena raccontare.

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Abbattiamo muri, costruiamo ponti (#2)

La Campagna anarchica di solidarietà internazionale “Tre ponti”
Di A. Soto

We tear down walls - We build bridges

We tear down walls – We build bridges

 

In questa epoca il terrorismo è stato assunto a nuova ragione di Stato e non a caso il nemico pubblico numero uno di turno si fregia anch’esso, in concorrenza con i suoi più antichi rivali, di questo certificato di oppressione. Di conseguenza si moltiplicano le frontiere che allontanano le persone e le culture producendo nuovi conflitti distruttivi. Per questo sono preziose le iniziative politiche che rompono le geografie consolidate, che uniscono territori separati dal potere ma uniti da storie di contaminazione culturale e solidarietà. I paesi dei Balcani e la Grecia ad esempio, così vicini e così lontani per le Marche, vengono descritti in genere come luoghi instabili e pericolosi da confinare e controllare o come territori di conquista per le piccole e medie imprese nostrane all’interno della Macroregione Adriatico-Ionica, di cui Ancona è capoluogo. La campagna “Tre ponti” ci consegna invece un punto di vista diverso, combattivo, critico e creativo. I volti di chi si affaccia su un mare che dobbiamo conoscere meglio.

La Campagna anarchica di solidarietà internazionale “Tre ponti” è nata diversi mesi fa su stimolo di numerosi gruppi libertari greci, tra i quali il Gruppo dei comunisti libertari di Atene, e con il supporto dell’Internazionale di Federazioni anarchiche. Leggi tutto »Abbattiamo muri, costruiamo ponti (#2)